Continuano gli approfondimenti di Paolo Donati, direttore tecnico Lubroservice S.r.l, sul periodico del Consorzio Cosmave, Versilia Produce.
Un focus sugli standard di produzione e gestione/trattamento dei residui di lavorazione, con particolare riguardo al residuo di taglio per il quale – in una ottica di riutilizzo come sottoprodotto (quindi non come rifiuto speciale) – è fondamentale ridurre gli idrocarburi presenti nella linea di processo, sostituendo i lubrificanti e i grassi minerali con equivalenti sintetici.

Il tecnico Paolo Donati, spiega le terminologie più utilizzate per caratterizzare e descrivere i lubrificanti utilizzati nei macchinari delle aziende del settore.

COLORE (ASTM D 1500). Per i lubrificanti liquidi il colore si intende sempre per trasparenza e può essere determinato con diversi apparecchi detti colorimetri o tintometri. Il metodo più usato per gli oli minerali è ASTM D 1500 mediante il quale il colore è determinato da 16 vetri standard aventi valori da 0,5 a 8. Se il valore è intermedio tra due gradazioni si riporta la gradazione più alta preceduta dalla lettera L (lighter), se il colore è più scuro di 8 si citerà D8 (D= darker).

I vetri standard del colorimetro ASTM D 1500 vanno dal giallo più chiaro al rosso più scuro, in pratica riproducono la gamma di colori più frequenti negli oli minerali. Il colore degli oli minerali è influenzato anche dalla presenza di additivi, le tipologie degli additivi e la quantità possono far variare anche sensibilmente il colore.

TIPO DI FLUIDO ISO – FLUIDI IDRAULICI CLASSIFICAZIONE ISO 6743 / 4. Queste sigle le troviamo nelle specifiche, nelle approvazioni o nei dati chimico fisici relativi ai lubrificanti classificati con la famiglia H (oli idraulici) es. DIN 51524 Parte 2 tipo HLP oppure ASTM D 6158-05 (fluido HM) ecc. Sono le seguenti: HH Oli minerali raffinati non additivati HL HH inibiti contro la ruggine e l’ossidazione HM HL con proprietà antiusura HV HM con alto indice di viscosità HS Sintetici SPECIFICHE TEDESCHE DIN. HLP Equivalenti agli ISO HM HVLP Equivalenti agli ISO HV Classificazione per fluidi in applicazioni in I termini specifici più utilizzati

I lubrificanti in uso nel settore lapideo cui è richiesta la compatibilità ambientale (per tutti i sistemi idraulici).

ISO – L – HETG (trigliceridi-oli vegetali) ISO – L – HEPC (poliglicoli) ISO – L – HEES (esteri sintetici) ISO – L – HEPR (polialfaolefina e relativi idrocarburi) Classificazione per fluidi idraulici ignifughi in applicazioni dove è richiesta la resistenza al fuoco. ISO – L – HFAE (emulsione olio in acqua) ISO – L – HFAS (combinazioni chimiche in acqua) ISO – L – HFB (emulsione acqua in olio) ISO – L – HFC (acqua/glicole) ISO – L – HFDR (fluidi sintetici che non contengono acqua e composti da esteri fosforici) ISO – L – HFDU (fluidi sintetici che non contengono acqua e di altra composizione) E.P. (Estreme Pressioni).

Solitamente è una caratteristica associata ai lubrificanti per riduttori ma non solo, tale caratteristica consente al velo d’olio di resistere anche quando ci sono carichi molto elevati, le caratteristiche EP hanno lo scopo di ridurre l’attrito, limitare la generazione di calore, conferendo al lubrificante una forte resistenza alla rottura del film lubrificante e consentendo nei punti maggiormente sollecitati una migliore distribuzione dei carichi e un abbassamento del coefficiente di attrito.

Si conclude con questo articolo la breve descrizione di alcuni termini utilizzati per descrivere ed identificare i lubrificanti maggiormente utilizzati nei macchinari industriali. L’auspicio è che quanto descritto possa essere utile per identificare meglio le caratteristiche dei lubrificanti utilizzati e valutare se il prodotto consigliato ha le caratteristiche richieste per l’applicazione a cui è destinato. Con i prossimi numeri della rivista saranno introdotte sia le terminologie e le caratteristiche relative ai lubrificanti “SINTETICI BIODEGRADABILI” sia la lubrificazione a grasso.

Articolo scritto da Paolo Donati, direttore tecnico di Lubroservice S.r.l